Saturday, February 10, 2007

INLAND EMPIRE


Una casa dei puffi?

Ne esistono ancora?

Credevo che le sale bingo avessero colonizzato anche quelle.

Credevo che il vento le avesse sparpagliate, un pezzo qui, l'altro chissà dove, e la polvere le avesse semi-sepolte da non riuscire più a capire se si tratti in realtà di pezzi di frigorifero o cose così.

E lei com'era? era carina?

Non lo ricordo, la polvere volava, ed era tardi, forse qualcuno ci stava chiamando perchè era ora di cena.

Forse esiste solo nei miei ricordi ma sono sicuro che adesso abita in qualche casa di quelle semi-rifinite con i muri ancora da intonacare, e sforna torte dalla mattina alla sera, come in un dannato telefilm americano degli anni 70.

Si però le puttane si pagano, su questo siamo d'accordo; e non è che tu prendi e te ne vai sgommando come un bullo del telefilm; e quel che è giusto, è giusto.

Si, ma era molto tempo fa, e non mi va più di ricordare nè di continuare a parlarne.

Però ricordo l'odore nauseabondo delle sue mutande, sporche e gialle, come le unghie del barbiere che fuma più sigarette di quante teste gli capitano sottomano.

Eppure era eccitante.

Se tornassi indietro rifarei lo stesso.

Se tornassi indietro non vedrei altro che lei.

Monday, February 05, 2007

LIKE DYLAN IN THE MOVIES


Volare e poi? Poi cantare, correre e sognare.

Vedere, sentire, odorare e parlare, tanto.

Come quel giorno col cielo a specchio e il sole a picco, anche se, freddo freddo.

Come in quelle curve, l'aria salata e il sole giu giu.

Specchietto retrovisore e via.

Con la dolcezza di quella canzone.

E poi, chissà.

Forse mai più.

Like Dylan In The Movies.

Thursday, February 01, 2007

CUANTA PASION


Urlava, e più alzava la voce più era ridicolo e più era ridicolo più la voragine si apriva.

E sarebbe durata a lungo, lo sapeva e non faceva nulla per nasconderselo. I muri di compensato traballavano, o era la stanchezza e i farmaci? O era l'umido?

L'odore marcio delle patate e quello marcio dell'acqua salivano dalla cucina a gas, giravano a destra ed entravano nella stanza, che poi stanza non era, era un angolo delimitato dalla tromba delle scale da un lato e dalla sala da pranzo dall'altro lato, un open-space in un luogo dove niente era chiuso.

E pensava che quel giorno sarebbe stato, se non l'ultimo, uno degli ultimi.

Che l'odore delle patate avrebbe presto lasciato il posto ad altri odori e i muri di compensato sarebbero stati abbattuti.

Gli venne la voglia di restare li per sempre.

Che quel mometo passasse subito, oppure che non passasse mai !E affanculo tutto e tutti. Le belle prospettive se le vivessero gli altri se ne avevano il coraggio: perchè ci vuole più coraggio ad andare avanti che a restare in mezzo ai muri di compensato.

La moto non l'avrebbe mai guidata e non ebbe la possibilità di regalarla ad un altro.

Morì, forse, vent'anni dopo.

Qualcuno parlò di lui ad una cena, poi più nulla.