Friday, January 11, 2008

PRIMA IL CAMBIAMENTO CULTURALE, POI L’INDIPENDENZA.


E’ incredibile la scena che si è dipanata agli occhi dei sardi e del mondo ieri sera, giovedi’ 10 Gennaio, al Porto Canale di Cagliari.
Non stupisce affatto l’opportunismo schifoso dei vari Mauro Pili, Mariano Delogu e compagnia bella, quelli che, 2 chili di immondizia no, ma, fumi di acciaieria cementificazione delle coste e perfino scorie nucleari! Si’.
Insomma i sopracitati sono fermamente contrari a qualunque operazione non comporti una qualche vera ed effettiva distruzione del territorio sardo e un qualche guadagno per gli amichetti colonialisti di Milano, Brianza e dintorni.
Quello che dispiace è che il movimento indipendentista sardo sia caduto nella trappola.
Si è trattato a mio giudizio di un clamoroso errore politico che non ha certo prodotto un cambiamento delle coscienze ma ha tirato acqua al mulino di chi si vuole servire della vicenda rifiuti per sferrare un attacco al presidente Soru, reo di aver colpito (penso sia un dato incontestabile) gli interessi di amici e amichetti italioti, pronti a tornare al potere per dare di nuovo il via alla pazza corsa verso il cemento il dissesto, l’inquinamento della nostra terra.
Un ruolo succoso è stato poi giocato dal sistema informazione con L’Unione Sarda e Videolina pronti a montare il caso inesistente con accenni talvolta comici: un compassato Valerio Vargiu ci dava in diretta dal Porto Canale di Cagliari la clamorosa notizia che “l’immondizia arrivata da Napoli, pensate amici, puzza terribilmente”…………Sic!
L’immondizia arrivata ieri al Porto Canale di Cagliari via Napoli è per intenderci inferiore al quantitativo prodotto dalla sola area metropolitana di Cagliari in un solo giorno, e tutti ne parlano come del nuovo disastro ecologico sardo.
E tutto questo gridare allo scandalo viene fatto non nell’incontaminato Trentino o nella Valle d’Aosta, ma nella regione italiana che vanta alcune tra le aree industriali più inquinate d’italia (vedi Portovesme), le servitù militari che inquinano e strappano il territorio al popolo sardo!
Ce ne sarebbero energie da impiegare, altro che una nave di rifiuti!
Gli indipendentisti hanno avuto l’onestà di ammettere che il problema era più che altro di natura simbolica che sostanziale ( a differenza del povero Vargiu realmente convinto che saremo sommersi da s’aliga! AIUTIAMOLO…).
Ma proprio qui sta secondo me un problema di natura politica e culturale gigantesco:
finchè continueremo a fare questioni di onore, dignità, principio rischieremo di rafforzare l’idea di chi pensa che la sardità sia un fatto esistenziale, personale piu’ che un fatto sostanziale materiale che potrà anche diventare realtà politica.
Non è questione di sottomissione allo Stato italiano l’aver accolto i rifiuti della regione Campania, è questione di solidarietà tra popoli, tra noi e le persone che materialmente vivono a Napoli e in Campania, che in questi giorni non possono uscire di casa, mandare i figli a scuola.
Un popolo che non ha colpa della propria condizione ma che subisce e ha subito un umiliazione da parte della classe dirigente politica, della Camorra, delle imprese lombarde che per anni hanno scaricato i loro rifiuti in Campania ( Leggere Saviano).
La disponibilità della Sardegna non risolverà la situazione ma non sarà neanche la nuova Chernobyl.
Qualcuno rassicuri Valerio Vargiu, per favore.